Proteggere la cute peristomale: l’utilizzo degli accessori
1. Introduzione
La stomia rappresenta una condizione clinica che comporta la creazione chirurgica di un'apertura artificiale sull’addome per consentire l’evacuazione di feci o urine. Può essere confezionata a causa di patologie croniche infiammatorie intestinali, neoplasie, traumi o complicanze post-operatorie. La presenza della stomia rende necessaria una gestione quotidiana e accurata della zona cutanea circostante, denominata cute peristomale, la cui integrità è imprescindibile per assicurare benessere, autonomia e qualità della vita ai pazienti stomizzati. La cute peristomale, per la sua esposizione continua a stimoli fisici, chimici e microbiologici, rappresenta una delle principali sedi di complicanze nei portatori di stomia. L’approccio alla sua cura deve quindi basarsi su una gestione multidisciplinare e su strategie preventive che coinvolgano attivamente il paziente, l’infermiere stomaterapista e gli specialisti clinici. L’obiettivo di questa trattazione è analizzare l’importanza dell'integrità cutanea peristomale, le principali problematiche cliniche associate, e descrivere i dispositivi e gli accessori oggi disponibili per la sua protezione, con un focus sull’evidenza scientifica a supporto della loro efficacia.
2. Anatomia, fisiologia e vulnerabilità della cute peristomale
La cute peristomale è composta, come il resto della pelle, da tre strati principali: epidermide, derma e tessuto sottocutaneo (ipoderma). Tuttavia, il contesto anatomico in cui si colloca è peculiare: essa si trova a diretto contatto con il dispositivo di raccolta, sottoposta a trazioni meccaniche, variazioni termiche, umidità, e spesso a effluenti enzimaticamente attivi. Le funzioni fisiologiche della cute – protezione, termoregolazione, barriera immunitaria, e regolazione idroelettrolitica – risultano dunque facilmente compromesse. Inoltre, le alterazioni del pH cutaneo, la macerazione dovuta a effluenti intestinali o urinari, e la colonizzazione microbica sono tra le principali cause dell’insorgenza di dermatiti peristomali.
3. Complicanze dermatologiche: incidenza, classificazione e fattori predisponenti
Le complicanze a carico della cute peristomale si presentano in una percentuale compresa tra il 30% e il 75%* dei pazienti con stomia, a seconda della tipologia di stomia, della durata, della tecnica chirurgica utilizzata e della gestione post-operatoria. Le più comuni includono:
· eritema irritativo: causato dal contatto con effluenti, in particolare nei soggetti con ileostomia;
· macerazione: conseguenza dell’eccessiva umidità, spesso associata a scarsa adesività della placca;
· ulcere peristomali: lesioni profonde che possono favorire sovrainfezioni batteriche o micotiche;
· follicolite e dermatite allergica da contatto: legate a reazioni agli adesivi o materiali plastici.
Fattori predisponenti includono la presenza di pieghe cutanee, obesità, diabete mellito, sudorazione eccessiva, uso di materiali non traspiranti o contenenti alcol, applicazione impropria dei dispositivi, scarsa igiene o formazione inadeguata del paziente.
4. Principi di gestione e prevenzione: educazione, igiene e monitoraggio
Un programma efficace di gestione della cute peristomale si fonda su tre pilastri.
1. Igiene cutanea regolare: uso di acqua tiepida e detergenti non irritanti, asciugatura accurata con tamponamento e rispetto del pH fisiologico.
2. Controllo dell’umidità e dell’adesione: essenziale per evitare infiltrazioni di effluenti e distacchi precoci del dispositivo.
3. Educazione del paziente: formazione continua sull’autogestione e sulle tecniche di stomacare, con il supporto di un’équipe specializzata.
Il monitoraggio periodico da parte dell’infermiere stomaterapista consente l’identificazione precoce di alterazioni cutanee, l’adattamento del dispositivo e l’introduzione tempestiva di accessori protettivi.
5. Dispositivi e accessori per la protezione della cute peristomale
Il progresso tecnologico ha reso disponibili numerosi dispositivi ausiliari e accessori volti a garantire una migliore adesione del sistema di raccolta, la protezione cutanea e il trattamento delle lesioni peristomali.
5.1. Pasta protettiva
È un prodotto a base di idrocolloidi che permette di livellare irregolarità cutanee e migliorare l’aderenza tra placca e cute. Utilizzata per colmare cicatrici, pieghe o disomogeneità, rappresenta una soluzione efficace nella prevenzione di infiltrazioni di effluenti contribuendo a ridurre il rischio di infiltrazioni.
5.2. Film protettivo
Disponibile in forma liquida, spray o salviette, crea un sottile strato trasparente tra la cute e il dispositivo adesivo. È utile soprattutto nei casi di cute sensibile o già irritata. Non brucia, privo di odore, alcool e sostanze oleose, favorendo una buona adesione del dispositivo.
5.3. Polvere protettiva
Utilizzata in presenza di cute umida o lesionata, gestisce l’essudato e promuove un ambiente favorevole alla guarigione. Dopo l’utilizzo è consigliabile applicare il film protettivo per fissarla e favorire l’adesione del dispositivo. Può essere utilizzata intorno allo stoma e sotto l’adesivo.
5.4. Anelli modellabili
Realizzati in materiale elastico idrocolloidale, possono essere adattati alla forma dello stoma e fungono da barriera meccanica contro le infiltrazioni. Hanno il vantaggio di semplificare l’applicazione del sistema di raccolta, riducendo il rischio di complicanze. Proteggono la pelle introno allo stoma, riempiendo le irregolarità della pelle. Possono essere tagliati, allungati o sovrapposti.
5.5. Rimuovi adesivo
Accessorio a base di silicone, in spray o salviette, che consente la rimozione delicata della placca adesiva senza danneggiare la cute. Particolarmente indicato per pazienti con cute fragile o ipersensibile. Rimuove qualsiasi traccia di adesivo che dovesse essere presente sulla cute, in modo atraumatico. Non brucia, inodore, privo di alcool e sostanze oleose. Facile da utilizzare, asciuga rapidamente lasciando la cute liscia e setosa.
5.6. Strisce idrocolloidali
Aiutano a mantenere adesa la placca alla cute, adattandosi ai movimenti del corpo donando un senso di sicurezza ai movimenti. Vengono posizionate ai bordi della placca per circa 1,5-2 cm.
5.7 Bustine gelificanti
Sono bustine al carbone attivo da usare in caso di affluenti liquidi, che consentono di gestire anche gli odori. Gelificano il contenuto della sacca evitando lo sciabordio dei liquidi ed evitandone anche la risalita.
5.8 Cintura addominale
Garantisce una maggiore adesione del sistema di raccolta all’addome favorendo al paziente un sostegno e donando maggiore serenità al paziente.
6. Evidenze cliniche sull’efficacia degli accessori**
Numerosi studi clinici hanno confermato l'efficacia degli accessori peristomali nella riduzione dell’incidenza di complicanze cutanee. Ad esempio, l’uso regolare di barriere film ha dimostrato una riduzione del 25-40% delle dermatiti irritative. Le polveri assorbenti, associate a sistemi barriera, hanno favorito il miglioramento dell’integrità cutanea nel 78% dei casi analizzati.
7. Conclusioni
La gestione della cute peristomale rappresenta una sfida clinica e assistenziale di primaria importanza nella presa in carico dei pazienti portatori di stomia. L’integrità di quest’area cutanea condiziona non solo la funzionalità del dispositivo, ma anche il benessere psicologico, l’autonomia e la qualità della vita del paziente.
L’impiego mirato di accessori e dispositivi protettivi, integrato in un piano educativo e di follow-up personalizzato, permette una gestione proattiva delle potenziali complicanze e una significativa riduzione dei costi assistenziali a lungo termine. La formazione continua del personale sanitario e l’educazione del paziente devono pertanto costituire gli elementi portanti di ogni percorso di cura centrato sulla persona stomizzata.
AP-75122-ITA-ITA
* Incidence of complications of the stoma and peristomal skin among individuals with colostomy, ileostomy, and urostomy: a systematic review. Ginger Salvadalena. J Wound Ostomy Continence Nurs. 2008 Nov-Dec;35(6):596-607
** Peristomal Medical Adhesive–Related Skin Injury. J Wound Ostomy Continence Nurs. 2019;46(2):125-136. Published by Lippincott Williams & Wilkins
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