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Stomia e attività fisica

23/08/2024
due persone che corrono su una spiaggia ;

Il Dottor Giuseppe Nicolò del Presidio Ospedaliero Riuniti di Reggio Calabria illustra perché è importante praticare attività fisica dopo l’intervento di stomia

 

Sono molteplici i modi in cui determinate patologie incidono sulla vita delle persone: dalla malattia che danneggia ed indebolisce l’organismo, agli effetti collaterali delle terapie medico-farmacologiche, per poi terminare all’esecuzione di differenti trattamenti chirurgici.

 

La stomia è il risultato di un intervento chirurgico che consiste nella creazione di un’apertura sulla parete addominale che mette in comunicazione un viscere (apparato intestinale o urinario) con l’esterno; il termine deriva dal greco e significa “bocca”, in quanto lo stoma appare simile alla mucosa interna della bocca: umida, lucida, di color rosso intenso ed è privo di muscoli e terminazioni nervose: questo significa che non può essere controllato volontariamente e che, anche se accidentalmente urtato, non provoca alcun dolore.

 

Esistono due diversi tipi di stomia: enterostomia (quando è necessario rimuovere una porzione di intestino – a seconda del tratto interessato si parla di colostomia o di ileostomia) e urostomia (quando ad essere rimossa è una parte del tratto urinario). Dopo l’intervento alcune persone stomizzate hanno timore di dedicarsi all’attività fisica, perché si sentono più vulnerabili o credono di potersi far male. Se è vero che è necessario riprendere con cautela a praticare esercizio fisico (specie nel caso di sport da contatto quali rugby, calcio, arti marziali, pugilato, etc.), lo è altrettanto il fatto che il movimento porta notevoli benefici, non solo a livello fisico, ma anche mentale.

L’attività fisica trasmette ad ognuno di noi tutta l’energia necessaria per affrontare al meglio tutti i momenti di sconforto, fa crescere la determinazione e la fiducia in noi, fondamentale per guardare avanti e porsi sempre nuovi obiettivi da raggiungere migliorando, inoltre, la condizione fisica. Vi sono numerose evidenze scientifiche che riconoscono il ruolo centrale dell’attività sportiva nel recupero sociopsicologico e, soprattutto, nella prevenzione delle complicanze postoperatorie come, ad esempio, l’ernia parastomale.

 

Nello specifico, i fattori di rischio più importanti nello sviluppo di questa complicanza sono i seguenti: BMI elevato (>25), debolezza muscolare, incisione addominale ampia, età avanzata, posizionamento dello stoma al di fuori del muscolo retto. L’intervento che porta al confezionamento di stomia causa traumi significativi alla muscolatura della parete addominale. Nonostante il rispetto delle raccomandazioni generali che adotta il chirurgo per il confezionamento della stomia, il paziente finisce per sviluppare un'ernia parastomale in una percentuale superiore al 30%.

 

L’ernia parastomale diventa sintomatica nel 75% dei pazienti, peggiorando la qualità della vita e può generare complicazioni gravi come ostruzione intestinale e/o strangolamento. Tutte le persone portatrici di stomia corrono il rischio per tutta la vita di sviluppare un'ernia parastomale a causa dell’indebolimento della parete addominale (Goligher,1984) o per la presenza di specifici fattori di rischio. È essenziale identificare i fattori di rischio (obesità, BMI elevato, debolezza muscolare dovuta all'età o molteplici interventi addominali, ipertensione addominale, tosse e stile di vita) e consigliare ed istruire i pazienti su questo.

 

Sulla base delle prove attuali, le misure preventive sono fortemente raccomandate per ridurre l'incidenza della formazione di ernia parastomale, tra cui la promozione e prescrizione di esercizio muscolare e degli indumenti di supporto (Bloom, 2001; Thompson e Trainer, 2005; North, 2014). Lo sviluppo di un’ernia parastomale è tra le più alte percentuali di complicanze relative alle stomie (North, 2014).

 

Gli operatori sanitari hanno la responsabilità di informare le persone stomizzate circa i fattori di rischio che potrebbero causare la suddetta complicanza. Si raccomanda che questi fattori di rischio siano rivalutati e discussi ad ogni valutazione clinica. È necessario per la persona stomizzata consulti il proprio medico chirurgo, stomaterapista, fisioterapista, chirurgo o professionista specializzato in attività fisica prima di avviare un programma di recupero.

 

L’obiettivo iniziale di questi esercizi per la persona stomizzata ha come scopo principale:

·         riacquistare la fiducia e migliorare il benessere generale dopo un intervento chirurgico con confezionamento di stomia

·         migliorare la forma fisica e ritornare alle attività quotidiane il prima possibile

·         riacquistare la mobilità, il coordinamento e l’equilibrio

·         attivare e rinforzare i muscoli della pancia dopo interventi chirurgici addominali

·         ridurre il rischio di sviluppare un’ernia parastomale rafforzando la muscolatura addominale

 

Alcuni di questi fattori di rischio possono essere eliminati con l’introduzione dell’attività fisica nello stile di vita delle persone portatrici di stomia. Addirittura, uno studio condotto nel 2015 da Blond & Young afferma che i pazienti stomizzati con una circonferenza della vita >100 cm hanno un rischio di sviluppare un’ernia parastomale pari al 75%; ecco perché è altrettanto importante, ove possibile, mettere in atto un piano di riduzione del peso corporeo associato ad un programma di attività fisica quotidiana nel periodo che precede l’intervento chirurgico. Ciò ridurrà, chiaramente, anche il rischio cardiometabolico moderando la percentuale d’insorgenza di altre comorbilità quali il diabete, l’obesità, le cardiopatie, l’ipertensione arteriosa, etc.

 

Le linee guida del 2016 stilate dall’Association of StomaCare Nurses UK (ASCN) raccomandano di informare ed educare tutti i pazienti stomizzati ad eseguire in modo regolare una serie di esercizi addominali sin dalla prima fase dopo l’intervento chirurgico (circa 4-5 giorni dopo) al fine di rafforzare la muscolatura addominale. Col consenso del chirurgo e dello stomaterapista questi esercizi vanno eseguiti giornalmente in quanto l’impegno a lungo termine a ridurre la percentuale di rischio di complicanza dell’ernia parastomale.

 

Le Linee guida dell’ASCN raccomandano di svolgere cinque serie di esercizi per un numero di ripetizioni che dipende dall’abilità del soggetto in questione eseguendo tutto con cautela (soprattutto durante le prime sei settimane) al fine di evitare dolori ed eccessivo affaticamento. Gli esercizi proposti dall’ASCN sono i seguenti:

  • Lying abdominal exercises: adottare la posizione supina con ginocchia piegate ed i piedi bene appoggiati (potrebbe essere utile posizionare un cuscino sotto la testa), posizionare le mani sul basso ventre, ispirare con il naso ed espirare cercando di spingere il più possibile l’ombelico verso la colona vertebrale. Appena si percepisce la contrazione mantenere la posizione per almeno tre secondi per poi respirare normalmente.
  • Pelvic Tilt: sempre in posizione supina con le ginocchia piegate ed i piedi ben appoggiati a terra, posizionare le mani nell’incavo della colonna lombare, contrarre i muscoli addominali e schiacciare delicatamente la zona lombare nelle mani sollevando il bacino; mantenere questa posizione per qualche secondo.
  • Knee rolling: adottare la posizione supina con ginocchia piegate e piedi uniti sempre poggiati a terra, contrarre i muscoli addominali ed abbassare con delicatezza entrambe le ginocchia su un lato, riportare lentamente le gambe al centro per ripetere lo stesso movimento verso il lato opposto.
  • Standing abdominal exercises: adottare la posizione eretta con la schiena contro una parete, contrarre i muscoli addominali e cercare di mantenere tutta la schiena a contatto con la parete per almeno tre secondi.

 

Superata la prima fase dopo l’intervento (circa 12 settimane) è raccomandato riprendere nuovamente a fare un esercizio fisico attivo considerando la possibilità di intraprendere delle attività che implicano uscire fuori da casa (ad esempio attività all’aperto come lunghe camminate, ciclismo, yoga) e condividere l’attività sportiva con altre persone senza sottovalutare quindi la sfera socio-relazionale (ASCN, 2016).

 

Esistono numerose attività da poter svolgere quando si è portatori di stomia, anzi, a dire il vero, non esistono attività assolutamente controindicate; la scelta è soggettiva, dipende dalle proprie passioni, dalle proprie abilità fisiche, dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. La camminata è il modo più facile e graduale per tornare alla routine sportiva, si può intraprendere subito dopo l’intervento chirurgico iniziando con 10-15 minuti ad andatura blanda per poi aumentare le distanze e l’intensità.

 

Tra le varie attività sportive di seguito citiamo quelle più praticate:

  • la corsa è utile per rimettersi in forma e recuperare il tono muscolare perso durante il periodo preoperatorio; bisogna attendere qualche settimana prima di iniziare e farlo in maniera graduale.
  • Lo yoga è un altro ottimo modo per intraprendere un percorso di recupero muscolare in quanto rafforza i muscoli e riduce lo stress, migliorando la flessibilità.
  • Il nuoto possiede il vantaggio di avere un basso rischio di infortuni in quanto il peso corporeo è sostenuto dall’acqua rinforzando, allo stesso tempo, la muscolatura.
  • Andare in bicicletta è una buona scelta perché non implica uno sforzo eccessivo sulla parete addominale, ma permette un ottimo recupero muscolare e cardiometabolico.
  • Il Functional Training è una combinazione di allenamento di forza (con l’uso di manubri, kettlebell, bilancieri, etc.) e allenamento cardio che permette di rimettersi in forma sviluppando un’ottima resistenza corporea e limitando il rischio di incorrere in infortuni articolari; questa attività è la scelta migliore per chi vuole modellare il proprio corpo.
  • Tutti gli sport di squadra non vanno dimenticati, in quanto sapere che altre persone contano su di te potrebbe dare quello stimolo in più a sviluppare l’abitudine nel praticare l’attività sportiva. In questi casi migliora l’autostima, l’accettazione di sé e di conseguenza la fiducia in sé stessi.

 

Le ultime linee guida pubblicate da American College of Sports Medicine e Douglas Macmillan Cancer Support sottolineano l'importanza di una regolare attività fisica per i pazienti affetti da tumore per aiutarli con il trattamento continuo, la qualità della vita, la sopravvivenza a lungo termine e la riduzione delle ricadute.

 

Sulla base delle evidenze scientifiche la promozione e la prescrizione dell'esercizio fisico appropriato nelle persone portatrici di stomia dovrebbe essere una raccomandazione proposta da tutti gli operatori sanitari. Tuttavia, alcuni studi dimostrano che nella persona stomizzata queste raccomandazioni non sono state proposte per diversi motivi, tra i quali si possono trovare la mancanza di consapevolezza dei professionisti o la mancanza di una formazione specifica.

 

L'addestramento con esercizi specifici per il recupero del core addominale dovrebbe essere una parte dell'assistenza pre e post-operatoria che fornisce l'ET. Attualmente ci sono programmi sviluppati e con materiali didattici a supporto per la formazione delle persone stomizzate. In futuro sarà interessante valutare il modo più appropriato per inserire questo tipo di programma, così come la sua implementazione, in tutte le realtà sanitarie al fine di offrire un completo recupero sia in termini di gestione autonoma della stomia che di recupero fisico che inciderebbe positivamente sulla qualità di vita di queste persone.

 

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