L’uso dei dispositivi convessi nel periodo post-operatorio
A cura di Bruno Nipote, Chirurgo dell’Ospedale di Lagonegro
Introduzione
La gestione della stomia è un atto sanitario affidato alla pratica quotidiana dell'infermiere a cui spetta non soltanto la gestione pratica, ma anche il compito educativo, rivolto al paziente e ai familiari/conviventi, per raggiungere l’autonomia nella gestione del nuovo organo, attraverso gli appositi presidi, a partire dalla fase di ricovero nella quale è stato confezionato il “nuovo organo”.
In molti casi la stomia necessita anche della valutazione e dell'assistenza specializzata dello stomaterapista -infermiere dedicato- e del chirurgo colonproctologo.
Nella cura e riabilitazione del paziente stomizzato vanno tenuti in debita considerazione una serie di “bisogni” che sono coinvolti, spesso irrimediabilmente danneggiati, in parte recuperabili:
a) bisogni fisici, sia iniziali che continuativi, dovuti alla condizione: dall’affaticamento ai disturbi del sonno, legati all'incapacità di trovare una posizione comoda e dal timore di un distacco della sacca; segnalati cambiamenti -in autogestione- della dieta, nel tentativo di minimizzare il discomfort addominale e la fuoriuscita di gas e odori; la cura della pelle, come e quando effettuare la pulizia, quale attrezzatura portare con sé nel "kit di emergenza". Il paziente deve saper prontamente individuare le alterazioni patologiche della stessa per ricorrere alla valutazione dello stomaterapista.
b) in secondo luogo, vi sono i disturbi della sfera psichica: depressione, sensazione di inutilità, perdita di controllo della continenza...
c) le ripercussioni sull’ambito relazionale possono assumere connotati rilevanti: si perde, in forma più o meno grave, la capacità di mantenere una vita sociale adeguata alla propria condizione preesistente: la stomia implica un cambiamento della propria immagine corporea, facendo crollare l’autostima e danneggiando buona parte delle relazioni, anche quelle sessuali. Alcuni pazienti hanno difficoltà a tornare al lavoro.
d) Infine, di tutte le dimensioni della qualità della vita, la dimensione del benessere spirituale può essere la più impegnativa per la riabilitazione. Il significato della vita è cambiato: si sperimenta comunemente incertezza sul futuro e il timore di non poter tornare a condurre una vita normale.
Nel determinare la migliore performance ha un ruolo importante, non solo la scelta del più idoneo dispositivo di raccolta, ma ogni aspetto dell’intero processo assistenziale- riabilitativo. In considerazione di quanto detto in premessa, la gestione del paziente con stomia necessita di un insieme di competenze trasversali e di equipe, per un periodo di cura ampio che va dalla presa in carico dello stesso in regime di ricovero ospedaliero fino all’assistenza domiciliare.
L'educazione del paziente stomizzato, dunque, è un aspetto cruciale della cura infermieristica, poiché mira a garantire che il paziente acquisisca conoscenze, competenze e fiducia, necessarie per gestire la stomia in modo efficace ed integrata nella sua vita quotidiana. Deve essere personalizzata in base alle esigenze, alla comprensione e alle capacità individuali del paziente, considerando la sua situazione sociale, culturale ed emotiva per affrontare la sua nuova condizione in modo informato, autonomo e raggiungere una buona qualità di vita.
Clicca qui per scaricare l'articolo completo.
AP-77164-ITA-ITA-V1
Blog