La protezione della cute peristomale
Di Francesco Grosso, infermiere Ospedale SS Gonfalone di Monterotondo
La gestione della stomia rappresenta un percorso complesso e delicato che coinvolge aspetti clinici, psicologici e relazionali. Tra i diversi elementi che determinano la qualità di vita della persona stomizzata, la protezione della cute peristomale riveste un ruolo centrale. Una cute integra consente, infatti, di garantire la tenuta dei dispositivi di raccolta, di ridurre le complicanze cutanee e di favorire un migliore benessere psicofisico. I contributi di diversi stomaterapisti italiani offrono una visione completa di come affrontare questo tema, evidenziando sia l’importanza della prevenzione sia l’utilità di strumenti specifici come gli accessori.
Il momento pre-operatorio assume un significato determinante. La corretta esecuzione del disegno pre-operatorio, ovvero la scelta del punto in cui confezionare la stomia, influenza in modo diretto la qualità di vita del paziente. Un posizionamento adeguato permette di facilitare l’autogestione e ridurre il rischio di infiltrazioni, irritazioni e complicanze. La stomia collocata in una zona facilmente raggiungibile e non soggetta a pieghe cutanee consente, infatti, un miglior adattamento del dispositivo. L’attenzione dell’equipe chirurgica e dello stomaterapista in questa fase diventa dunque il primo passo concreto verso una riabilitazione efficace.
Una volta effettuato l’intervento, la persona deve affrontare il delicato percorso dell’adattamento. Lo stomaterapista svolge un ruolo cruciale in questa fase, fornendo non solo istruzioni tecniche ma anche supporto psicologico ed educativo. Nel periodo immediatamente successivo all’intervento, il paziente impara a conoscere la propria stomia, a gestirne la pulizia e a riconoscere i segnali precoci di complicanze cutanee. Il controllo della cute peristomale durante i cambi della sacca è un passaggio fondamentale: piccoli arrossamenti, irritazioni o sanguinamenti devono essere osservati con attenzione per intervenire tempestivamente.
Il mantenimento di una cute sana passa, innanzitutto, attraverso una corretta igiene. Lo stomacare, cioè l’insieme delle procedure di pulizia della stomia e sostituzione del dispositivo, deve essere eseguito con delicatezza: acqua potabile tiepida e sapone isocutaneo sono sufficienti per detergere la cute senza irritarla. È importante evitare prodotti oleosi o in crema che possono compromettere l’adesione del sistema di raccolta. Dopo il lavaggio, la cute deve essere asciugata tamponando delicatamente, senza sfregamenti che potrebbero causare microlesioni.
La scelta del dispositivo di raccolta è un altro elemento chiave. Esistono sistemi monopezzo e due pezzi, piani o convessi, ciascuno con caratteristiche specifiche. I sistemi monopezzo, più sottili e flessibili, consentono una sostituzione frequente e un maggiore comfort. I sistemi a due pezzi, invece, offrono placche modellabili o ritagliabili che possono adattarsi meglio a stomie di forme irregolari. La scelta tra sistemi piani e convessi dipende dal grado di protrusione della stomia: quelli convessi, grazie ai diversi livelli di convessità disponibili, sono indispensabili per gestire stomie introflesse o poco sporgenti, migliorando la tenuta e riducendo il rischio di infiltrazioni.
Oltre al dispositivo, gli accessori1 rappresentano alleati fondamentali nella protezione cutanea e nella gestione quotidiana. Il rimuovi adesivo consente di staccare la placca senza traumatizzare la pelle, eliminando residui di colla e preparando la superficie al successivo presidio. I film protettivi creano uno strato invisibile che isola la cute dal contatto con gli effluenti e riduce l’insorgenza di arrossamenti. La polvere protettiva è utile in presenza di cute umida o lievemente erosa: assorbe l’essudato, favorisce la guarigione e migliora l’adesione della placca. La pasta protettiva permette di livellare irregolarità cutanee come cicatrici o pieghe, ma va usata con attenzione in caso di cute irritata a causa della presenza di alcool. In alternativa, l’anello modellabile si presenta come una soluzione pratica, priva di componenti irritanti e facilmente adattabile ai contorni della stomia.
Per migliorare discrezione e comfort nella vita quotidiana, altri accessori giocano un ruolo rilevante. Le bustine gelificanti antiodore, inserite direttamente nella sacca, gelificano gli effluenti liquidi riducendo rumori e odori grazie al carbone attivo. I cerotti idrocolloidali aumentano la superficie adesiva della placca, garantendo maggiore sicurezza anche durante bagno o doccia. La cintura addominale, infine, offre ulteriore stabilità al sistema di raccolta, migliorando l’aderenza e la percezione di sicurezza nei movimenti.
Oltre agli strumenti, è fondamentale l’educazione sanitaria. Lo stomaterapista accompagna il paziente e i caregiver in un percorso di conoscenza e autonomia. L’obiettivo è rendere la persona capace di gestire la propria stomia in modo indipendente, riprendendo progressivamente le attività quotidiane. Gli ambulatori di stomaterapia rappresentano non solo luoghi di cura, ma anche spazi di confronto e condivisione: i pazienti che si incontrano in sala d’attesa possono scambiarsi esperienze, rafforzando la consapevolezza di non essere soli. Questo aspetto relazionale ha un impatto diretto sull’accettazione psicologica della stomia e sulla qualità di vita.
La prevenzione rimane il filo conduttore di tutti gli interventi. ‘La prevenzione è la miglior difesa’: riconoscere per tempo i segnali di una cute compromessa, adottare il presidio e gli accessori più adatti, seguire scrupolosamente le indicazioni dello stomaterapista sono strategie che riducono drasticamente il rischio di complicanze. In caso di lesioni, strumenti come la scala S.A.C.S. consentono di valutare in maniera oggettiva lo stadio della lesione cutanea e di impostare il trattamento più adeguato.
I vari stadi della Scala S.A.C.S. sono:
· L1: lesione iperemica con arrossamento, senza perdita di sostanza;
· L2: lesione del derma con perdita di sostanza;
· L3: lesione ulceratica che va oltre il derma;
· L4: lesione ulcerative con fibrinosa e/o necrotica;
· LX: lesione con presenza di granuloma, neoplasia o ossalati.
In conclusione, bisogna mettere in evidenza un concetto chiave: stomia non vuol dire rinuncia. La stomia non deve essere vissuta come un limite, ma come una condizione che, se gestita correttamente, permette di tornare a una vita attiva e serena.
Proteggere la cute peristomale, scegliere il sistema di raccolta adeguato, utilizzare correttamente gli accessori e affidarsi al supporto costante dello stomaterapista rappresentano le basi per un percorso riabilitativo efficace e dignitoso. La prevenzione, la conoscenza e la condivisione diventano così strumenti concreti per restituire autonomia, fiducia e qualità di vita alle persone stomizzate.
Riferimenti bibliografici
1 Peristomal skin care and the use of accessories to promote skin health. Jennie Burch. Br J Nurs. 2011 Apr;20(7)
AP-77164-ITA-ITA-v1
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