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Io non sono la mia stomia – La storia di Francesco
Sono Francesco, ho 66 anni e sono pensionato da pochi mesi. Mi piace leggere e viaggiare, andare al cinema, fare palestra e piscina.
Perché hai dovuto affrontare l’intervento?
Nel 2024 mi è stato diagnosticato un tumore alla vescica. I medici mi hanno spiegato che l’unica soluzione era affrontare l’intervento per il confezionamento di una urostomia.
Come vivi la stomia?
All’inizio non riuscivo a farmene una ragione. “Perché è successo a me?”, mi chiedevo spesso. Ho dovuto scrollarmi di dosso l’autocommiserazione. Sono sposato e per la quotidianità e la vita affettiva con mia moglie avevo bisogno di riprendere la mia vita. Al di là di alcuni accorgimenti riesco a fare tutto. Vado al mare, devo solo avere delle accortezze per evitare incidenti di percorso nella gestione della stomia. Direi che bisogna imparare una nuova routine: adesso è diventata un’abitudine. All’inizio mi aiutava mia moglie, adesso sono autonomo.
C’è qualcuno che vorresti ringraziare?
Il professore che mi ha operato e tutto il personale del Policlinico Gemelli. E, ovviamente, mia moglie che mi è stata sempre a fianco.
C'è qualcosa che vorresti dire a chi vive la tua stessa esperienza?
Cercare di combattere e non sentirsi “diversi”. La vita non è come prima, ma ci sono tante occasioni per riprenderne il timone. Si può fare veramente tutto. Non dobbiamo cedere allo sconforto; non abbiamo colpa di quanto ci è successo: non abbiamo fatto niente di male. L’alternativa era morire, non dobbiamo dimenticarlo. Consiglio a tutti di fare la prevenzione. Nel campo medico si va avanti: abbiamo tutti i mezzi per farci controllare. Infine, dico che è fondamentale conoscere altre persone che vivono la nostra stessa esperienza: ti fa sentire meno solo.
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